RIONDINO, OMAGGIO A FLAIANO: "E' STATO UN GRANDE" L'attore a "il Fiume e la Memoria"
"Oggi il cretino è specializzato" E' questo l'aforisma di Ennio Flaiano più amato da David Riondino, che nello spazio conferenze de "il fiume e la memoria"
della golena sud ha parlato dello spettacolo "Satire e satiri", da lui ideato e interpretato e andato in scena ieri sera. Un Riondino arrivato all'appuntamento con quasi
due ore di ritardo, rimasto imbottigliato nel lungo cordone autostradale dei vacanzieri diretti al Sud. Nonostante la stanchezza, non ha tuttavia lesinato simpatia e
disponibilità: da affabulatore di razza, Riondino ha spaziato dall'attività di bibliotecario a Firenze, svolta per dieci anni, agli esordi come intrattenitore e attore, fino
ai progetti in cantiere per il futuro. A fare gli onori di casa l'attrice pescarese Daniela Musini e il direttore artistico della rassegna Milo Vallone . In primo piano,
naturalmente, Flaiano e l'omaggio a lui dedicato: " Ennio Flaiano è stato un grande scrittore e un grande aforista – ha spiegato l'attore – capace di analizzare con acume e
sensibilità i comportamenti della società moderna. Non senza quel pizzico di malinconia e di sarcasmo che caratterizzano le sue opere". Lo spettacolo nasce dalla
collaborazione con il musicista Angelo Valori e rappresenta una vera e propria storia della poesia satirica italiana. Ancora Riondino:" Sulla scena porto quella che si può
definire una contestualizzazione dell'opera di Flaiano, rivisitata in una particolare lettura scenica. Del resto, la sua capacità di scrivere cose serie in forma leggera, venate
di un pessimismo che non sfocia mai in tragedia, è assolutamente unica. A fare da sfondo alle sue parole c'è inoltre la musica di Angelo Valori, ricca di una vena melodica
particolarmente adatta a questo tipo di rappresentazione". Flaiano non è stato tuttavia l'unico protagonista della serata di Riondino, che ha riservato il siparietto
conclusivo all'interpretazione dell'opera di Ernesto Regazzoni, scrittore dell'inizio del Novecento. L'attore ha accennato alla sua "particolare attenzione per il tema della
solitudine: non a caso tra le cose sue più belle c'è l'elegia del verme solitario. Chi è più solo di lui?". Non poteva mancare un riferimento all'altro grande pescarese della
nostra letteratura, Gabriele D'Annunzio, per Riondino un Vittorio Sgarbi ante-litteram." Dal vate più che l'opera o l'arte, mi intriga il rapporto che ebbe con Eleonora Duse,
che lo facilitò nella scalata della fama e della notorietà. Fu un personaggio dotato di indubbio talento letterario, incline allo sfruttamento di quelle situazioni che potevano
risultare utili all'incremento del suo successo. Un po' come Sgarbi, che al talento associa l'attenzione per il gesto eclatante". Ritorna Pedicini.
La rassegna "il Fiume e la Memoria" ripropone stasera la performance di Roberto Pedicini, celebre doppiatore pescarese, che legge lettere di D'Annunzio.
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