"Il fiume e la memoria…", domani al via: da Albertazzi al figlio di Chaplin, conferenze, cinema e incontri con il pubblico Ora il centro piace agli sponsor
Cento milioni a una rassegna, mai successo: e c'è il teatro "su misura"
Mi ritorni in mente, bella come sei. E forse ancor di più. Pescara come la protagonista della canzone di Battisti si affida alla memoria per apparire seducente come mai, in quest'estate di mare pulito (come da certificato) e di centro storico messo a lustro. C'è il mosaico appena portato alla luce, con anfora e croce uncinata, proprio a un passo dalle strade restaurate,
e subito di nuovo nascosto agli sguardi con una "protezione" di plastica, e uno scudo di sabbia in attesa di renderlo di nuovo visibile (così vuole il Sindaco) o di riseppellirlo per davvero,
dice la Soprintendenza, in attesa di tempi (e fondi) migliori. E da domani parte, per concludersi il 12 agosto, "Il fiume e la memoria", terza edizione (il tema è: …e la città):
teatro, cinema, conferenze, dibattiti, mostre tra centro storico (appunto) e lungofiume. Sarà la dodicesima volta che un'iniziativa a Pescara viene presentata come il clou dell'estate. Stavolta con qualche fondamento in più. Primo, perché la rassegna è gratuita: non c'è da pagare neanche cento lire per vedere Giorgio Albertazzi in Falstaff e le Allegre Comari di Windsor (martedì, ore 21, lungofiume nord) oppure Il medico dei pazzi con Carlo Croccolo (il 6 agosto, stessa ora, stesso posto), la commedia di Totò con l'attore che ne è stato il sodale, prima, e il bravo imitatore poi. Secondo, perché il programma è veramente fitto: c'è tanto da vedere e da ascoltare, tutto presentato nel bel libretto promozionale. Terzo, infine, perché c'è un aiuto insolito degli sponsor. «Cento milioni abbiamo raccolto – dice l'assessore alla Cultura Licio Di Biase – e una somma simile al Comune gli sponsor non li avevano mai dati. Sembravano già un traguardo i 40 milioni dello scorso anno». È il segno che a questo Festival, che si richiama al povero fiume malmesso, si comincia a credere. Il bilancio, ovviamente, è in sofferenza: 400 milioni (più IVA) il costo complessivo, di cui 300 milioni per il "cartellone culturale". Ma ci sono in calendario: sei convegni, 26 spettacoli, 24 film (di cui 6 proiettati con il sistema tradizionale, 18 in digitale), 15 incontri, 20 "spazi espositivi". «Presenteremo quattro produzioni di prosa fatte ad hoc proprio per il Fiume e la Memoria – annuncia Milo Vallone, che della rassegna è il direttore artistico – come "Il Caso Flaiano", di scena il 7 agosto. Poi tutti i giorni, alle 18, ci sarà un incontro con gli artisti coinvolti».Aggiunge Francesco Calandra, responsabile della sezione cinema, ospitata nel Lungofiume sud: «Il tema "la città" l'abbiamo interpretato scegliendo nell'Italia e negli Stati Uniti». E si va da Miracolo a Milano (versione restaurata) a Dimenticare Palermo, alla Roma di Roma
città aperta e della Dolce Vita, fino anche a Bari de La Capagira e alla Napoli di L'amore molesto; con tanta New York e comunque metropoli nella "sezione americana".
Ospite speciale: Eugene Chaplin, figlio del grande Charles, in occasione della proiezione de Le luci della città (2 agosto). Altro ospite sarà l'architetto Oriol Bohigas, che il 7 agosto parlerà della trasformazione urbana di Pescara. Infine, uno stand di studenti metterà in vetrina le proposte dei ragazzi; e molto spazio sarà dato a teatro e musica prodotti in Abruzzo. Insomma, un fiume in piena
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